Luigi Battisti


Pitture

pitture dettaglio

Segni spazi salti bianchi tra salti bianchi puro gesto sempre lo stesso e ogni volta diverso prendere svitare macchiare e tirare giù dall’alto verso il basso il freddo della lama la spatola che si piega l’olio bianco e colore poi ancora di nuovo ripetere punto per punto e per tutte le colonne ognuna sempre il tappo il tubetto il colore lasciando che il caso faccia il suo corso sbavatura imperfezione puro inciampo macchia e pulito quasi una scrittura antica di un’epoca passata ancestrale cuneiforme non linguaggio una partitura infinita per nessuno strumento al mondo niente di ancora inventato testato collaudato semplice quasi ritmo quasi parola senza dire altro ugualmente inconsapevolezza senza inconscio senza persona ombra solo gesto quello e colore né sopra né sotto oltre la superfice piana che non è estensione ma battito levare attraverso profondità più indietro grattare sotto il margine separare far emergere eccolo di colpo pura visione e poi nascondere di nuovo forse un suono prodotto sola lunghezza d’onda cosa spettro eppure presente pura presenza immateriale testo senza contesto confusione discorso senza vocabolario humus terra fiato afono basta vuoto meglio il niente che poi non è mai niente e quindi di nuovo l’inizio non conta la fine non esiste l’obiettivo più che la fotografia il margine e quello che è fuori è fuori il confine l’altro l’ostinazione la precisione fine a se stessa e l’inciampo una radiografia bella perfetta veritiera ma falsa ugualmente intuire la materia vivente piena da qualche parte dietro l’effimero oltre tra le righe nei millimetri nel tremolio dei muscoli nella precisione del fabbro che colpisce prendere e tirare giù macchiare prendere e tirare giù la lama sempre quella la solita amica nemica compagna questo sono replicante di sbavature e di respiri mai uno uguale al precedente identico battito c’è l’emozione sotto prima davanti oltre una tana sicura un nascondiglio trasparente come casa senza lenzuola senza vestiti vuota ma di vetri e specchi sottili questo sono puro segno spazio bianco tra spazi bianchi e colori poi dopo concavo e convesso mai piano mai detto e ancora intangibile infinito nel finito muto nel dialogo fermo nell’azione perennemente diverso questo non è questo riprova la fortuna ti assisterà prima o poi il caso la legge dei grandi numeri salti bianchi tra salti bianchi spazi segni nessun problema si ricomincia poi

(K 2018 partitura infinita di Luca Casadio)